Il mondo del lavoro sta attraversando una trasformazione senza precedenti. La digitalizzazione sta rivoluzionando i processi aziendali, il lavoro da remoto sta ridefinendo l’equilibrio tra vita professionale e personale, mentre i nuovi modelli organizzativi pongono l’accento sulla flessibilità e sulla collaborazione. Allo stesso tempo, cresce l’attenzione verso il benessere aziendale, con un focus sempre maggiore sulla qualità della vita lavorativa e sulla motivazione delle persone. Su questi temi mi sono già espressa più volte!

Con in mente questo scenario, questa settimana, per curiosità ed interesse professionale, ho partecipato all’open day della Scuola Coaching Gestalt. Da tempo sono attratta dal coaching e ritengo sia una parte ancora mancante del mio profilo professionale. Così, seguendo il suggerimento datomi tempo fa da più amici coach, sto approfondendo le varie scuole alla ricerca di quella che maggiormente si avvicini alla mia visione e alle mie idee di approccio al mondo del lavoro e delle aziende.

In questo scenario, il Coaching Gestalt mi è sembrato uno strumento potente per supportare il capitale umano e guidare il cambiamento con maggiore consapevolezza ed efficacia. Da quanto ho ascoltato e vissuto (ma anche letto successivamente) il suo approccio aiuta le persone a sviluppare una maggiore capacità di adattamento, a gestire le emozioni nel contesto lavorativo e a migliorare le proprie competenze relazionali, elementi fondamentali per affrontare le sfide del mondo del lavoro di oggi.

Ho inteso che il metodo Gestalt si basa sulla valorizzazione della consapevolezza, della responsabilità personale e della capacità di rispondere in modo attivo e creativo alle situazioni di cambiamento. A differenza di altri approcci di coaching, che si concentrano esclusivamente sulla risoluzione immediata dei problemi, il Coaching Gestalt mi sembra più indirizzato a supportare le persone a sviluppare una visione più ampia e integrata del proprio ruolo e delle proprie relazioni nel contesto lavorativooserei dire quello che io chiamo un approccio sistemico!

Oggi, i confini tra vita privata e professionale sono sempre più sfumati, e le persone si trovano ad affrontare nuove sfide come la gestione dello stress, il mantenimento della motivazione e lo sviluppo di competenze trasversali. Secondo la mia visione, per affrontare queste sfide, è fondamentale dotarsi di strumenti che favoriscano una crescita personale e professionale sostenibile nel tempo… da qui la mia attrazione verso il coaching.

I benefici concreti per aziende e lavoratori

Da quanto ho compreso e letto, se integrato nelle strategie aziendali, il Coaching Gestalt può portare vantaggi sia ai singoli dipendenti che all’intera organizzazione, favorendo un ambiente di lavoro più sano e produttivo.

Maggiore consapevolezza e autonomia – I dipendenti imparano a riconoscere le proprie emozioni e a gestire le reazioni in modo consapevole, riducendo conflitti e migliorando la collaborazione.

Migliore gestione del cambiamento – Attraverso il Coaching Gestalt, manager e team acquisiscono strumenti per affrontare le transizioni con flessibilità, riducendo resistenze e ansia.

Comunicazione più efficace – Un miglior ascolto attivo e una comunicazione più autentica migliorano il lavoro di squadra e la qualità delle interazioni professionali.

Maggior coinvolgimento e produttività – Le persone che si sentono valorizzate e supportate tendono a essere più motivate, contribuendo attivamente al successo dell’azienda.

Un investimento per il futuro del lavoro

Come ho già più volte affermato, sostenere il capitale umano con approcci innovativi, come il coaching, significa creare un ambiente in cui le persone possano crescere professionalmente, esprimere il proprio potenziale e affrontare le sfide con maggiore fiducia. Credo fortemente che, in un’epoca di cambiamenti accelerati, le aziende che investono sulla consapevolezza, sulla resilienza e sul benessere dei propri talenti saranno quelle più capaci di attrarre e trattenere le persone giuste, assicurandosi un vantaggio competitivo nel lungo periodo.

E tu conosci il Coaching? E la Scuola Gestalt? Cosa ne pensi?