
Durante le ultime vacanze ho speso qualche ora a riordinare il mio pc e, tra un file e l’altro, mi sono ritrovata tra le mani il Report Gallup del 2024…per intenderci quello uscito la scorsa primavera!
Riflettevo che, così come per i risultati del 2023, anche gli esiti del report 2024 sono abbastanza implacabili e non lasciano spazio a dubbi.
Ma cos’è o meglio chi è la Gallup? Si tratta di una società di consulenza statunitense che ogni anno stila un dossier dedicato al mondo del lavoro a livello globale, intitolato State of the Global Workplace. I risultati rivelavano, per il secondo anno consecutivo, che il coinvolgimento globale dei lavoratori nella loro professione era ai minimi storici, pari al 23%, mentre il loro benessere generale era addirittura diminuito di 1 punto percentuale rispetto all’anno precedente (il 2023).
Ma come viene preparato questo report? Per indagare le condizioni di lavoro nei diversi paesi, Gallup somministra un elenco standard di domande a un campione di oltre due milioni di dipendenti in tutto il mondo: il risultato sottolinea che la maggior parte di loro continua a lottare per ottenere una qualche forma di gratificazione e la loro insoddisfazione ha conseguenze dirette sulla produttività. E purtroppo questo senza che si faccia molto per migliorare la situazione.
Tuttavia, a sei mesi dalla pubblicazione del report 2024, i dati contenuti in questa analisi sono più che mai rilevanti. Solo il 23% dei dipendenti a livello globale si sente realmente coinvolto nel proprio lavoro, una statistica che non può essere ignorata. In Italia, la situazione è ancora più critica, con un coinvolgimento fermo all’8%. Questi numeri non rappresentano solo una sfida, ma una chiamata all’azione per tutte le organizzazioni che desiderano ottenere risultati di valore e garantire la sostenibilità a lungo termine. Partiamo quindi da una riflessione sui risultati del Report per stilare la lista di “buoni propositi” aziendali per il 2025!
- l’influenza dei manager: cuore del cambiamento
Secondo il report Gallup, i manager determinano il 70% della variazione del coinvolgimento nei team. Tuttavia, spesso si trovano essi stessi sotto pressione, il che compromette la loro capacità di ispirare e motivare.
Per affrontare questa sfida, è cruciale implementare programmi di leadership empatica o ascolto attivo, che forniscano ai manager strumenti pratici per comprendere e rispondere agli stati d’animo dei loro collaboratori. Un manager coinvolto e supportato è il primo passo verso una forza lavoro più motivata e produttiva.
- il benessere al centro dell’azienda
Il dato che il 20% dei dipendenti si senta solo ogni giorno è un segnale inequivocabile della necessità di porre il benessere al centro delle politiche aziendali. Questo è particolarmente vero per i lavoratori sotto i 35 anni, dove il senso di solitudine raggiunge il 22%, e per chi lavora da remoto (25%).
Le aziende devono rispondere con iniziative che creino una comunità sul lavoro, sia fisicamente che virtualmente. Attività come momenti di team building, check-in regolari con i manager e programmi di mentoring possono fare la differenza.
- riconoscere e valorizzare: più di un semplice ringraziamento
Il riconoscimento è un potente strumento di engagement, ma solo il 26% dei dipendenti dichiara di sentirsi adeguatamente valorizzato. Questo dato evidenzia una carenza nelle strategie aziendali, che devono andare oltre i semplici incentivi economici.
Sentirsi riconosciuti significa ricevere apprezzamento autentico e coerente per il proprio lavoro, sia attraverso feedback diretti che mediante azioni tangibili come promozioni, opportunità di sviluppo o maggiore autonomia. Una cultura del riconoscimento non solo migliora il morale, ma crea anche un ambiente di lavoro più collaborativo e produttivo.
- diversità, equità e inclusione: pilastri del coinvolgimento
Le aziende che implementano politiche di Diversità, Equità e Inclusione (DEI) non solo migliorano il coinvolgimento dei dipendenti, ma favoriscono anche l’innovazione. Un ambiente di lavoro inclusivo permette a ogni individuo di esprimere il proprio potenziale, contribuendo al successo collettivo.
Ecco quindi i buoni propositi per il 2025! Le aziende che vogliono invertire la tendenza devono agire su più fronti:
- Creare un clima aziendale positivo: Promuovere fiducia e collaborazione all’interno dei team.
- Formare leader empatici: I manager devono essere preparati a comprendere le esigenze emotive dei dipendenti.
- Promuovere il benessere: Implementare programmi che riducano stress e solitudine.
- Favorire il riconoscimento continuo: Creare sistemi regolari per valorizzare i contributi individuali.
- Investire nella crescita professionale: Offrire percorsi chiari di carriera e apprendimento continuo.
Sono passati circa sei mesi dalla pubblicazione del report Gallup 2024 e le sue evidenze restano fondamentali per chiunque si occupi di gestione delle risorse umane. Prestare attenzione agli stati d’animo dei dipendenti non è solo una questione etica, ma un requisito strategico per raggiungere risultati di valore.
Ogni organizzazione che sceglierà di mettere al centro le persone potrà non solo attrarre e trattenere i migliori talenti, ma anche costruire un vantaggio competitivo duraturo. Il futuro del lavoro non è solo un tema da discutere: è una responsabilità da assumere.
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