Sai cos’è il burnout? Una parola che oggi è spesso usata e spaventa le aziende, ma di cui non sempre si conosce il significato e che anzi, non ha una traduzione universalmente condivisa!

Si tratta di un esaurimento emotivo, fisico e mentale causato da uno stress prolungato e cronico sul posto di lavoro. Purtroppo è ormai un problema diffuso a livello globale… ed io, ahimè lo conosco bene!

Non si tratta solo di una sensazione di stanchezza passeggera, ma di una condizione che può avere gravi ripercussioni sulla salute mentale e fisica delle persone (o se vogliamo dipendenti) e, di conseguenza, sulla produttività aziendale.

I numeri parlano chiaro 8 persone su 10 ne soffrono: secondo i dati INAIL relativi al primo trimestre del 2024 emerge che, rispetto allo stesso periodo del 2023, sono aumentate del 17,9% le denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici e comportamentali. Inoltre (sempre secondo INAIL)nei primi quattro mesi del 2024, le persone che manifestano disagio sul lavoro sono aumentate del 109,7% rispetto all’anno precedente.

Ma quali sono le cause del burnout? Le ragioni sembrano essere molteplici e spesso interconnesse:

  • Carico di lavoro eccessivo: Troppe ore di lavoro, scadenze impossibili da rispettare, multitasking costante.
  • Mancanza di riconoscimento: Sentirsi sottovalutati e non apprezzati per il proprio lavoro.
  • Scarsa autonomia: Non avere la possibilità di prendere decisioni o di influenzare il proprio lavoro.
  • Conflitti interpersonali: Relazioni difficili con colleghi o superiori.
  • Ambiente di lavoro tossico: Un clima aziendale caratterizzato da competizione eccessiva, negatività e mancanza di supporto

Purtroppo,  anche le conseguenze del burnout sono molteplici:

  • Problemi di salute fisica: Mal di testa, disturbi del sonno, problemi digestivi, indebolimento del sistema immunitario.
  • Problemi di salute mentale: Ansia, depressione, apatia, perdita di motivazione.
  • Diminuzione della produttività: Errori più frequenti, rallentamento dei tempi di risposta, assenteismo.
  • Aumento del turnover: I dipendenti che soffrono di burnout sono più propensi a cercare un nuovo lavoro.

La buona notizia è che, ormai coscienti dell’esistenza di questo problema, le aziende possono prevenirlo!

Possono adottare una serie di misure per promuovere il benessere dei dipendenti e creare un ambiente di lavoro sano e socialmente sostenibile.

Ad esempio, per implementare con successo politiche di wellbeing, le grandi aziende possono avvalersi di una varietà di strumenti e tecnologie.

Alcuni esempi recentemente riconosciuti possono essere:

  • Piattaforme di benessere aziendale: Queste piattaforme offrono una vasta gamma di servizi, come programmi di allenamento personalizzati, sessioni di meditazione guidate, consulenze nutrizionali e strumenti per la gestione dello stress.
  • Programmi di Employee Assistance Program (EAP): Questi programmi offrono ai dipendenti accesso a consulenze psicologiche e altre risorse per affrontare problemi personali e professionali.
  • Smart working: La possibilità di lavorare da remoto può aumentare la flessibilità e ridurre lo stress legato agli spostamenti.
  • Formazione sulla gestione dello stress: Offrire ai dipendenti strumenti e tecniche per gestire lo stress in modo efficace, come la respirazione profonda, la mindfulness e la gestione del tempo.

Ma anche un investimento mirato sull’organizzazione ed il rinnovo degli spazi lavorativi, con ambientazioni che favoriscano il benessere psicologico delle persone.

Ricordiamo che un investimento sul benessere dei dipendenti è un investimento sul futuro dell’azienda! Aziende come Danone, Luxottica e Patagonia hanno dimostrato che investire nel benessere dei propri dipendenti porta a risultati tangibili in termini di aumento della produttività, riduzione dell’assenteismo e miglioramento del clima aziendale.

Credo fortemente che un investimento sul benessere dei dipendenti sia un investimento sul futuro dell’azienda. E se anche volessimo considerare la questione dal punto di vista degli imprenditori, le aziende che investono nel benessere dei propri dipendenti sono più produttive, innovative e attraenti per i talenti. Inoltre le ricerche dimostrano che un ambiente di lavoro sano e positivo contribuisce a migliorare la reputazione dell’azienda, ad attrarre talenti e a rafforzare il legame interno e con i clienti. Tutti dati che portano ad un solo risultato: la crescita della produttività!